Prese una pietra e la scagliò nella foresta, e colpì quell’iniquo
sull’osso del collo e lo ferì seriamente
Presero la giovane, legandole mani, piedi e bocca, e la misero in
un albero di qanṭaffā per poi riprenderla di notte per
venderla
Quando ebbero visto questo, i presenti rimasero stupefatti; portarono delle pezze e pulirono i suoi piedi, perché non insozzasse la soglia della chiesa
Quando i sacerdoti videro, si rattristarono moltissimo, e lo dissero al nebura ʾed Gabra ʾIyasus
Quanto a Gemāladdin, re dei musulmani
Quanto a quel governatore, egli era forte, potente e temibile, ed era chiamato senān, poiché senān significa «forte di potenza»
Quella notte venne concepito abbā Gabra Manfas Qeddus
Quello lo portò dal qēsa gabaz che si chiamava Gabra Masqal; interrogarono ancora quell’uomo
Questo Padre nostro Libānos — ripudiatore delle nozze e del regno, pietra della fede come Pietro, lingua profumata come Paolo
Questo libro è stato cominciato
e finito a Dabra Māryām, nel luogo di nostro padre Ēwosṭātēwos, ministro
consacratore dell’eucarestia su un carro di luce, e luogo sepolcrale di
nostro padre Absādi, maestro (mamher) della legge, la loquela della cui
bocca è davvero profumata come un fiore di vite e di melograno;
Questo re ortodosso invero non disperò, ma diè lode al Signore, poichè conosceva come vi sarebbe un giorno per lui (prospero), e un giorno per gli altri
Salve a te, Libānos, che sei divenuto luce di sapere — rivelatore, proteggi i tuoi figli dalla debolezza, e fa ricordare l’offesa di Nabot
Scese dal cielo tutto
quello che doveva essere disposto per il sacrificio: una patena
d’oro, un calice, il cucchiao aureo a croce, le coperture, i veli
Se c’è un uomo o una donna tra gli stranieri, e vogliono entrare nella nostra legge, se è un malefico, o un pittore o ubriacone {...} abbandonino la loro opera
Si fermò quindi davanti al Signore degli spiriti a parlò con vigore e disse…
Su di loro si abbattè il castigo e morirono tutti, e dei loro cavalieri, che prima e dopo si erano dati al saccheggio
Su, sputate quel che avete mangiato
Säräkä Bǝrhan, aqanṣǝnä
del Särawe, inviò (un messaggio) ad Abba Täwäldä-Mädǝḫn
Tra di loro, chi lo schiaffeggiava sul viso, chi lo batteva
sulla schiena e chi lo feriva agli occhi