ʾarasāwi
, here as subst.
hereticen, ‘
ereticoit’
አላ፡ ለእመ፡ ነገረ፡ ከመ፡ ዘሤሞ፡ ቀዳሚ፡ ካህነ፡ አረሳዊ፡ ውእቱ፡
እምቅድመ፡ ጥምቀት፡ ዘበአማን፡
Ma se ha dichiarato che
colui che lo nominò per primo [sacerdote] era eretico, prima del
vero battesimoit
269 l.
13-14, 270 l. 1 (ed.),
103 l. 30–31
(tr.) (‘Il termine
አረሳዊ፡ , assente da
, è in tutti i mss. (escluso il solo S), così come nuovamente,
con attestazione più contrastata ma comunque sicura, in A2:70:5. Si trova
anche in
Tx 48 = Vs 185:
ወኢመኑሂ፡
እምአሮሳዊያን፡ interpretato: «by any heretics»; è messo a testo
nell’edizione
146–147:
ወኢመኑሂ፡ እምአረሳዊያን፡ pur con qualche riserva (
11: «Der Äthiope hat für das Wort eine Form
gewählt, die man schwerlich anders als ‘Arianer’ deuten kann. Hier hat er
einfach solche, die ihm als Häretiker
κατ᾽ἐξοχήν bekannt waren, in den Text gesetzt»), e tradotto
perciò «keiner von den Arianern (?)», secondo la lezione
እምአርዮሳዊያን፡ del ms. C. Per
አረሳዊ፡ il senso sicuro di «eretico» è garantito
dalle recensioni etiopiche parallele e dal testo arabo
235 f.
49v
ارتيق al canone 70 e
235 f.
48r
اراتيقوس al canone 63. Il termine potrebbe
essere formazione aggettivale in -āwi (
106 e
254), forse di età relativamente recente, sul
termine antico «
አርስስ፡ vel
አርሲስ፡ » n. prgr. sc.
αϊρεσις
741–742. Non è quindi necessario interpretare il
termine come «a transliteration of the Greek word
αἵρεσις »
59 n. 30, su cui
l’autore fonda una diretta dipendenza del testo etiopico dal greco (da
escludere per numerosi altri motivi).’
103–104 n.
8)