ḍāmawa
restrain oneselfen,
contain oneselfen, ‘
contenersiit’
ይትከሀለከሁ፡ ከዊነ፡ ኄር፡ ወፃምዎ፡ ወአውሥአ፡ ወይቤሎ፡ ፃመውኩሂ፡
ወእፃሙሂ፡ ወዘበእንተ፡ ኂሩት፡ እትሐተት። ‘
«Puoi insomma comportarti a modo e contenerti?». Rispose e gli
disse: «Mi sono contenuto e mi contengo, e proprio a motivo del mio
onesto comportamento vengo sottoposto ad interrogatorio»it’
30 (ed.); 42-43 (tr.)
(‘
151
dà il significato generico di «condurre vita ascetica»; i derivati
nominali della radice includono però, accanto al senso fundamentale di
«essere silenzioso», quello di «essere tranquillo, calmo, moderato»; la
traduzione con il verbo «contenersi» ha tenuto conto di questa rosa di
significati; in La 1,3-4 la prima domanda di Culciano
Potes iam sobrius effici? è articolata in un solo punto; e
non si può escludere che, come avviene per la formula delle risposte di
Filea, Et {i.e. the Ethiopic version} abbia qui tradotto con una endiadi; si
tenga comunque conto della difficoltà di rendere in etiopico
sobrius nell’accezione propia del punto di vista
culturale di Culciano; la tradizione etiopica è costretta a far uso del
termine che significa correntemente la ascesi cristiana: cfr.
216
«ṣammawa vitam quietis agere. In textu saepe
difficile dictu utrum de vita quietis an de vita ascetica
agatur.» , e su ṣammawa = ḍāmmawa
«vitam
asceticam et quietis agere» . — Sinassario (
90 l. 13-14
) «Introdussero il santo Filea nell’aula del tribunale».’
42 n. 2
)